Come gli zombie... I partiti che erano sciolti e già morti, resuscitano e ci portano via 85 milioni di euro


E’ come in quei film in cui il caro estinto all’improvviso si sveglia, scopre di essere vivo e balza fuori dalla bara sano come un pesce. Come gli zombie, come nel ritorno dei morti viventi fra qualche giorno a luglio resusciteranno partiti politici di cui spesso ci si era scordata l’esistenza. E con loro perfino quelli di cui in pompa magna si era celebrato da tempo il funerale. Tutti pronti a correre con il cappello in mano all’ufficio tesoreria dei due rami del Parlamento. E riscuotere insieme un maxi assegno da 85 milioni di euro, gentilmente offerto da ignari contribuenti italiani. Poverini, loro sui giornali si leggono in queste settimane di lite e dispettucci fra chi vuole le correnti Pdl e chi le vede invece come fumo negli occhi. Altro che correnti, però! Nel partitone fondato da Silvio Berlusconi ci sono ancora due veri e propri cicloni: Forza Italia e Alleanza Nazionale. Li avevamo dati per morti entrambi, e invece fra pochi giorni usciranno entrambi dalla tomba per mettersi in tasca un assegnone uno da 25,7 milioni di euro e l’altro da 13,1 milioni di euro. Spunterà perfino una sigletta di cui ci si era ormai dimenticati: la Casa delle libertà. Con il vestitino di Cdl Trentino riscuoterà 280 mila euro. Il solito trattamento di favore per i cari estinti del governo? Macchè, gli zombie stanno per saltare fuori anche dalle fila dell’opposizione. Si materializzerà perfino quel fantasma di Romano Prodi che appena appare fa venire uno stranguglione sia all’attuale segretario del Pd, Pierluigi Bersani che al suo predecessore, Walter Veltroni. Perché dalla tomba sta per uscire nientemeno che l’Ulivo. Passerà alla cassa per ritirare un assegno da 16,1 milioni di euro. E sarà in  buona compagnia, perché per la manina terrà uno zombino, “Insieme con l’Unione” pronto a riscuotere un milione e 677 mila euro. A sinistra c’è addirittura da organizzare un festival del caro estinto. Perché oggi c’è il Pd, nato sulle ceneri dei Ds e della Margherita di Francesco Rutelli, con qualche mozzicone verde, qualche altro socialista e le intere truppe dei radicali. Dopo essere nato ha già divorziato da una parte di se stesso: Rutelli ha preso il volo e fondato l’Api, già tonificata dai rimborsi elettorali per le ultime regionali. Ma sotto la cenere c’è una moltitudine di morti viventi che sta per svegliarsi. Defunti i Ds? Noo. Sono morti che camminano e stanno per andare a incassare dal popolo italiano un assegnone da 9,3 milioni di euro. Defunta la Margherita? E chi l’ha detto? E’ solo sciolto quel partito. Ma esiste ancora e sta per prendersi un maxi-contributo da 6,1 milioni di euro. E radicali e socialisti? Un tempo si fusero insieme e diventarono la Rosa nel pugno, formazione politica tragicamente defunta ai suoi primi passi. Niente lacrime: risorgerà a luglio per prendersi il milione e 331 mila euro a cui ha ancora diritto. I verdi? Qualcuno di loro si è riciclato nel Pd, gli altri sono a spasso non più rappresentati in Parlamento. Morti però no: li tiene in vita un assegnone lì pronto ad essere sventolato, e sono ancora un milione e 54 mila euro.
Vi ricordate ancora di Fausto Bertinotti e del suo erede alla guida di Rifondazione comunista? No? Niente paura: loro si ricordano ancora di voi e del buon cuore di tutti i contribuenti italiani. Perché se l’avete dimenticato, fra pochi giorni girerete a Rifondazione comunista un bonifico da 6,98 milioni di euro. E siccome Oliviero Diliberto è scomparso più di loro, ma un po’ di invidia ancora la coltiva, passerà anche lui alla cassa. I suoi comunisti italiani hanno ancora diritto a mettere le mani su un piatto ricco dove troveranno un milione e 188 mila euro. Poco più di quelli restati per il povero Clemente Mastella che fosse stato per lui mai avrebbe celebrato il funerale della sua Udeur. Buone notizie: ha ancora da riscuotere un milione e 91 mila euro e l’estrema unzione può essere ancora rimandata.
Per fare 85 milioni- tutti sottratti alle tasche degli italiani nell’assoluto disinteresse di chi ha firmato la finanziaria del gran rigore- manca ancora qualche mancia che gentilmente bisogna offrire a mini-sigle forse nemmeno notate sui palcoscenici della politica. Ha diritto a 366 mila euro l’Unione estero. Poco più di quei 316 mila euro che finiranno nelle tasche dell’Unione-Svp. mancano all’appello 113 mila euro della Lista consumatori, altri 77 mila euro destinati al movimento politico “Per l’Italia-Tremaglia” che fa quasi rima e i poco meno di 34 mila euro dovuti a Forza Italia-An Valle D’Aosta, primo esperimento in laboratorio alpino di quel sarebbe diventato il Pdl. Tutti morti, ma con le tasche più vive che mai.

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