Buon Natale a tutti



Se in te semplicità non fosse, come
T'accadrebbe il miracolo
di questa notte lucente? Quel Dio,
vedi, che sopra i popoli tuonava
si fa mansueto e viene al mondo in te.
Più grande forse lo avevi pensato?
Se mediti grandezza: ogni misura umana
dritto attraversa ed annienta
l’inflessibile fato di lui. Simili
vie neppure le stelle
hanno. Son grandi, vedi, questi re;
e tesori, i più grandi agli occhi loro,
al tuo grembo dinanzi essi trascinano.
Tu meravigli forse a tanto dono:
ma fra le pieghe del tuo panno guarda,
come ogni cosa Egli sorpassi già.
Tutta l'ambra imbarcata dalle terre più remote,
i gioielli aurei, gli aromi
che penetrano i sensi conturbanti:
tutto questo non era che fuggevole
brevità: d’essi, poi, ci si ravvede;
ma è gioia - vedrai - ciò che Egli dà.

Rainer Maria Rilke
La nascita di Gesù

Queste primarie del Pdl così non servono proprio a nulla

http://www.liberoquotidiano.it/news/spalle-al-muro-di-franco-bechis/1131901/Le-primarie-Pdl-cosi-non-servono--Almeno--facciano-votare-i-candidati-alle-politiche.html

Potrebbero essere almeno un antidoto intelligente al Porcellum. Ma non interessa a nessuno. Andrò a votare Crosetto, perchè glielo devo. E poi meglio che vinca la sinistra di Monti ancora a palazzo Chigi
Servono a qualcosa le primarie del Pdl? Me lo chiede chiunque incontro in questi giorni. Gente smarrita, spesso, che non sa che pesci prendere. Non voterebbe volentieri a sinistra, ma non se la sente di dare ancora il voto a Silvio Berlusconi e al Pdl proprio non crede più. Ho difficoltà a rispondere, perchè sinceramente anche io in questo momento non saprei che pesci scegliere. E anche le primarie mi entusiasmano assai poco. Chi insiste tanto su quella necessità, ben sapendo che potrebbero trasformarsi nella tomba del Pdl, ha una sola idea in testa: ammazzare (politicamente, si intende), Berlusconi, perchè non riesce a farlo a viso aperto. La preda naturalmente lo sa, e sta facendo di tutto per smontare e svuotare quel giochino. Angelino Alfano probabilmente non ha quell'obiettivo- non fosse per riconoscenza personale (lui è lì grazie a Berlusconi), ma ormai sulle primarie si è esposto troppo e non può più tornare indietro. Eppure poche cose sono confuse e inutili come queste primarie. E' evidente che scimmiottano quelle del Pd, e che su quel paragone il Pdl rischia di schiantarsi: ha zero possibilità su cento di portare nei gazebo 3 milioni di elettori, e anche assai meno di questo obiettivo, quindi il paragone sarà disastroso. Ma c'è di peggio: che cosa si vota con le primarie Pdl? In quelle del Pd è chiaro che si sceglie un candidato premier della sinistra, tanto è che alla gara hanno partecipato esponenti di altre forze politiche, come Nichi Vendola e Bruno Tabacci. Che c'è in palio nelle primarie del Pdl? Non si sa. Essendo in questo momento vigente una legge- il Porcellum- che impone ai partiti di coalizzarsi e indicare un candidato premier comune, la corsa tuta pidiellina indica che non si sceglierà nemmeno questo. Se Alfano oGiorgia Meloni (l'unica altra che ha qualche chance) dovessero farcela alle primarie e dopo si aprisse una trattativa con la Lega, con Storace, con Oscar Giannino e quanti altri, è evidente che chi esce impalmato dai gazebo di metà dicembre non sarà il candidato premier del centro destra. Allora queste primarie sono solo una prova muscolare che sostituisce un normale congresso di partito per guidare quel Pdl così pieno di acciacchi. Non mi entusiasma una prospettiva simile, sinceramente. E se posso dare un suggerimento, le si rinvii di un mese e le si utilizzi per la sola cosa sensata possibile: non solo mettere il pennacchio a un piccolo leader, ma a fare scegliere in ogni circoscrizione dal voto dei simpatizzanti chi mettere in lista per il prossimo parlamento. Almeno sarebbe un modo per chiedere scusa di quel Porcellum che tanti guai ha fatto e che probabilmente resterà in piedi anche a marzo, perchè a nessuno conviene più votare un'altra legge. Primarie per fare le liste elettorali sì, sarebbe almeno un modo per afre sentire importanti gli elettori del centro destra, per ridare un senso e una prospettiva alla delusione che dilaga. Un'idea semplice. Che difficilmente seguiranno. Se restano così, io andrò comunque a votare. Per riparare un torto che ho fatto, mio malgrado un anno fa. Voterò Guido Crosetto, uno delle poche persone genuine che ho conosciuto in venti anni in Parlamento. Una persona per bene e capace, che mi piacerebbe restasse nel palazzo. Non ce ne sono molti. Un atto di simpatia, e pure dovuto. Alle elezioni di marzo poi vincerà la sinistra, come ormai è chiaro. Meglio così che il confuso pareggio, che riporterebbe Mario Monti e i suoi tecnici sgarrupati a palazzo Chigi e dintorni. Sono convinto che se vincono durano poco. Ma devono durare quel poco che serve a un centrodestra degno di questo nome di riorganizzarsi e tornare ad esistere con dignità...

Hanno sbagliato il bilancio dello Stato! Che tecnici pasticcioni

http://www.liberoquotidiano.it/blog/1131825/Clamoroso-pasticcio-nel-bilancio-dello-Stato--Polillo-colpa-dei-tecnici-non-si-parlano.html
La difesa del sottosegretario: nell'esecutivo ci sono trope sedi diverse, non sempre comunicanti le une con le altre, ecco perchè capitano errori così
Dopo avere scoperto di avere fatto un gran pasticcio nel redigere il bilancio dello Stato, inserendo come minori spese quelle che invece erano maggiori entrate, e facendo confusione sui trasferimenti alle regioni autonome, il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillocon la sincerità che certo non gli manca, ha allargato le braccia sospirando di fronte ai deputati della commissione Bilancio della Camera. Il gran pasticcio, ha spiegato, "è imputabile in larga parte anche alle concitate modalità di lavoro, caratterizzate dalla presenza nell'ambito dell'esecutivo di sedi diverse, non sempre comunicanti le une con le altre". Va bene la sincerità, ma da lunghi anni le sedi di governo sono sempre le stesse. E se c'è una cosa ormai scritta a memoria è proprio il Bilancio dello Stato. Pasticci così non ci sono mai stati. Bisognava chiamare i tecnici al governo per vedere in scena tanta improvvisazione. Ora salta fuori che capiscono poco di tutto, e pure hanno difficoltà a parlarsi. Eppure il gran pasticcio è saltato fuori perchè altri tecnici l'hanno scovato: quelli del servizio Bilancio della Camera dei deputati, proprio il servizio che un tempo Polillo guidava. Forse sono andati al governo proprio i tecnici più sgarrupati che avevamo a disposizione...

Alla fine si scoprì che capitan Schettino guidava una nave Brancaleone


http://www.liberoquotidiano.it/blog/1098793/Schettino-non-fu-il-solo-colpevole--Anche-Costa-Crociere-sotto-accusa.html

Tre avarie prima di partire, fra cui una a due radar sui quattro esistenti. Equipaggio impreparato, e non in grado di capire gli ordini nella lingua che veniva usata. Più che una nave, la Costa Concordia sembrava una Armata Brancaleone. E la compagnia Costa crociere lo sapeva. Questa almeno l'accusa del rapporto della Capitaneria di Porto di Livorno sul tragico naufragio del 13 gennaio scorso. Non viene assolto capitan Francesco Schettino, ma almeno ora si sa che lui diede l'ordine giusto in extremis per evitare la tragedia. Il timoniere non capì e sbagliò direzione, correggendosi troppo tardi: la nave finì pochi secondi dopo contro lo scoglio.

Ecco documento integrale:

http://www.scribd.com/doc/109978638/Rapporto-capitaneria-di-Livorno-su-naufragio-Costa-Concordia-13-gennaio-2012-depositato-8-ottobre-2012-in-procura

Sorpresa, il nuovo partito di Berlusconi battuto dal suo nemico più terribile: l'aglio


http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1093132/Che-beffa-per-il-Cav--il-marchio-politico-che-voleva-e-gia-di-un-sugo-Star---.html

Con una lettera del 6 agosto scorso l'Unione europea-registro marchi, ha avvisato Silvio Berlusconi che non era possibile registrare il suo marchio "Grande Italia", pensato per un suo nuovo partito, perchè confondibile con il sugo all'aglio della Star, Grand'Italia. Il cavaliere questa volta non è stato sconfitto dai comunisti, ma dal suo nemico numero uno: l'aglio....

I benefit non bastano. I deputati chiedono gratis anche i treni di Montezemolo


 La Camera dei deputati ha deciso di tirare un po' la cinghia. Pur avendo il più ricco bilancio di un parlamento al mondo (poco meno di un miliardo di euro l'anno), rinuncerà ad appena il 5% dei suoi fondi dal 2013. Per i deputati il taglio è già avvenuto nel 2012, ma minore: -3,5%. Eppure tutta l'aula della Camera si è sentita eroica durante la discussione sulle spese interne. E se l'è presa con Libero che aveva giudicato quelle riduzioni dei "taglietti". Secondo Renzo Lusetti (Udc) se la stampa pretende di più, allora vuole chiudere il Parlamento. Nella discussione Emerenzo Barbieri (Pdl) si lamenta dei costi del barbiere interno e chiede un abbonamento gratuito per i deputati a Italo, il treno di Luca Cordero di Montezemolo. Chiara Moroni (Fli) vuole un asilo interno anche per i figli delle deputate. Gabriele Cimadoro (Idv), il cognato di Antonio Di Pietro che forse teme di non essere ricandidato, si lamenta per i tagli dei benefit agli ex deputati, verso cui il Parlamento avrebbe effettuato addirittura "accanimento terapeutico". Infatti gli ex deputati costano al contribuente "solo" 136 milioni di euro l'anno...




Han capito tutto del momento: la provincia di Reggio Calabria si fa l'inno e l'orchestra


Nella foto il presidente della provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa con Riccardo Muti

http://tv.liberoquotidiano.it/video/108140/Reggio-Calabria-si-fa-il-suo-inno.html#.UGnKeq7h_To

Hanno capito proprio tutto della rabbia dei cittadini e dello scandalo per le spese inutili della politica. A Reggio Calabria il 26 settembre 2012 la provincia guidata dal Pdl Giuseppe Raffa ha annunciato l'avvio delle procedure per la costituzione dell'orchestra di fiati dell'ente che dovrebbe sparire per suonare l'inno ufficiale della provincia, cosa di cui sicuramente sentivano tutti la mancanza... Il filmato che qui posto prodotto direttamente dalla Provincia di Reggio Calabria, il testo in sovrimpressione è del portavoce del presidente, Antonio Latella. Le facce dei consiglieri provinciali sono autentiche, purtroppo. Come l'orgoglio per l'ultima trovata con cui buttare dalla finestra i soldi dei contribuenti...

La misteriosa cena con lo 007 di Favia, grillino ribelle



http://www.liberoquotidiano.it/blog/1077862/Favia-a-cena-con-007-privati--conto-pagato-dai-soldi-pubblici.html

Vietato cantare a Venezia! Lo ha deciso il sindaco talebano


Sabato 8 settembre 2012, Venezia, piazza San Marco, ore 21. Davanti alla Basilica di San Marco si ferma un gruppo di ragazzini di Praga. Posano gli zaini in cerchio e si mettono a intonare un canto di Chiesa. Sono un coro, forse parrocchiale, con il capocoro che li accompagna. Sembrano bravi, si forma un capannello di turisti e di veneziani che ascoltano incantati. I ragazzi omaggio il pubblico con un canto che ben conoscono tutti gli alpini: "Signore delle cime", che si intona per i loro caduti in montagna. Dura poco, perché arrivano subito due vigilasse e un loro collega, che interrompono la magia. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha firmato una ordinanza sul decoro della piazza. E alle due vigilasse (una soprattutto) quei canti non piacciono. Il vigile maschio dissente (al cronista ammette "fosse per me ci vorrebbe più buon senso"), ma la donna sua superiore è inflessibile: basta canti, via da San Marco quei ragazzini che turbano il decoro. Una figuraccia in più che l'Italia ha fatto davanti ai turisti di ogni paese del mondo.

Hai visto quanto è bella Londra? Su Radio Rai lo chiedono a una cieca!!!



Giovedì 5 settembre su Radio Rai 1 alla trasmissione "Zona Cesarini" il conduttore, Maurizio Ruggeri, infila una gaffe dietro l'altra intervistando Assunta Legnante, l'atleta diventata cieca nel 2009 che oggi ha conquistato medaglia d'oro e record del mondo nel getto del peso alle Paralimpiadi di Londra. Ruggeri le ha detto di invidiarla perché può godersi le bellezze di Londra. Lei ha risposto gentile che invidia chi ha gli occhi per vedere quelle bellezze... Lui non ha chiesto scusa, e ha insistito: "ma i profumi almeno li sente!". Dialogo surreale e pieno di gaffe. In queste Paralimpiadi l'unico vero handicap è quello di noi giornalisti, incapaci di raccontare qualcosa senza slogan e stereotipi...


Balduzzi parla, e lascia subito in mutande il primo italiano!




http://www.liberoquotidiano.it/news/Personaggi/1069191/Parla-il-ministro--il-passante-eroe-si-spoglia---Ci-lasciate-in-mutande-.html

Traballa Tripadvisor, il mito di Gnudi

http://www.liberoquotidiano.it/blog/1068003/Quante-fregature-su-Tripadvisor--Traballa-il-mito-del-ministro-Gnudi.html


2011 choc per Silvio: spesi 255 milioni anche in Olgettine


http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1067651/Berlusconi-ha-speso-250-milioni-in-piu--prosciugato-dalle-Olgettine--.html

Romiti detta ancora la linea al Sole...





Lungo pranzo a Roma fra l'ex direttore del Corriere della Sera ed ora editorialista del Sole 24 Ore, Stefano Folli e il suo ex editore, Cesare Romiti. I due si sono trovati al ristorante il Moro, pochi metri dietro la Galleria Colonna. E hanno discusso animatamente del governo di Mario Monti e della situazione politica che appassiona ancora tanto Romiti, che ha compiuto a giugno 89 anni assai bene portati (unica traccia un fastidio alla gamba destra). Poi la discussione si è fatta fitta e il tono della voce si è abbassato. Chissà che segreti i due si sono confidati! Alle 15 circa sono usciti dal ristorante e Romiti ha offerto a Folli di continuare la lunga chiacchierata (anche per suggerire temi sulla crisi e i mercati) sulla sua Jaguar fiammante che lo attendeva con l'autista. Chi l'avrebbe detto che il vecchio manager Fiat è ancora in grado di ispirare le note politiche del Sole?



http://tv.liberoquotidiano.it/video/107334/Romiti-detta-ancora-la-linea-al-Sole-24-Ore.html

Ecco la vera colpa della Minetti...


Perché Angelino Alfano vuole cacciare via Nicole Minetti dal consiglio regionale della Lombardia? Lo fa su mandato di Silvio Berlusconi? Non c'è spiegazione ufficiale. Ma forse la risposta si trova in una telefonata della stessa Minetti alla sua segretaria nel gennaio 2011. Nicole può avere firmato lì la sua condanna...

Brindisi come Beslan, potevo essere io il papà di Melissa...




Questo articolo l'ho scritto su Il Tempo il 10 settembre 2004, commentando una foto di Stern che ritraeva una bambina che stava rientrando nella scuola di Beslan, dove pochi minuti dopo sarebbe stata uccisa. Mi è venuta in mente Beslan oggi, sabato di sangue in una scuola di Brindisi. E guardando Melissa mi sono venute in mente le stesse cose che scrissi allora su mia figlia Chiara... Eccole


Chiara, sì. Tu, Chiara. Ti vedo lì, in quella schiena ossuta che tenta di arrampicarsi sulla finestra.

Chiara, potevi essere tu, figlia mia. Sbalzata fuori dalla prima esplosione nella palestra in quella dannata mattina di Beslan. Caduta e rialzata, e come un cucciolo ferito pronta a tornare lì dentro. Sì, c'era l'inferno, ma anche all'inferno si può stare protetta dall'abbraccio di un padre, di una madre, di un fratello. Potevi essere tu, Chiara, a scavalcare e venire dentro a cercarmi. E un minuto dopo un'altra esplosione, le fiamme. La fine. Figlia, sei tu quella bambina? Tu che sei nata come uno scricciolo. Implorata e amata come un dono irraggiungibile. Pesavi poco più di un chilo. La vita appesa a un filo per ore. Ti avevano avvolta nella carta stagnola, perchè non perdessi calore. Poi l'incubatrice, i pediatri intorno, le infermiere. Si sono dati turno 24 ore su 24 ore per darti una possibilità. Ce l'hanno fatta. Ce l'hai fatta. Dio ti ha regalato quella possibilità. Che grandezza, anche per me, capire dal primo giorno che non potevo fare nulla. Non dipendeva da me. Non dipendevi da me. Chissà come si chiamava quella bambina che Dmitri Beliakov ha fissato il 3 settembre nel suo obiettivo un secondo prima che tornasse dentro per bruciare fra le fiamme. E chissà come si dice il tuo nome, Chiara, in Ossezia. E se anche lei, quel corpicino che si arrampica, ha preso il nome di qualcuno cui madre e padre avevano chiesto il miracolo della vita. Chissà. Il fatto è che non riesco a non vedere te in lei. Pensare che potrei essere io il padre. 
E in quella foto l'ultima immagine di mia figlia. Da accarezzare, con il cuore devastato e le lacrime che non sanno scendere più. E poi, perché non io? Perché lei? Cosa trascinerei in giro ancora, brandelli di carne che non stanno più insieme? Cosa può provare un padre che raccoglie un frammento di sua figlia pensando alla bestia che l'ha fatta esplodere? Credimi, Chiara, lo sento quel dolore che ti squarcia e la rabbia cieca che ti assale. Ci pensi e ti travolge. La guerra nasce così, dentro. Un padre di Cecenia, un padre d'Ossezia. E non ha più fine. Da cento e cento anni è così. Me l'hanno raccontata, ma io come oggi non l'ho mai vissuta. Non ho mai sentito la tristezza del mondo, la tragedia del giorno così. Sulla mia pelle, nel mio cuore. Smarrito come un uomo che vede la bestia divorare i suoi cuccioli. Chiara, non siamo soli nemmeno in giorni così, che sembrano soffiare il gelo della fine. Non siamo più soli, c'è qualcosa e qualcuno che sa squarciare anche il buio dell'orrore. Con una parola, un abbraccio, una compagnia al nostro destino che non ti lascia nemmeno quando ti senti precipitare nell'abisso. La fine della guerra ha una sola strada: ricordare il primo giorno. Quel giorno in cui la tua faccina, Chiara, sbucava da quella carta stagnola. Nulla potevo per te, se non affidarmi. 
Sì, figlia mia, non mi appartenevi e nulla posso sul tuo destino. Come un padre dell'Ossezia, non capirei perchè. Ma vorrei tornare io bambino, il destino che non so, affidato alle mani grandi di un adulto. Quelle che ti sollevano quando l'orizzonte scompare, e all'improvviso vedi. Quelle che con una sola carezza sono in grado di spegnere un pianto disperato. 
Oltre l'ostacolo, figlia mia. Non ce la faremo volendo capire, cercando di sanare la ferita con altra ferita: dopo sarà più profonda. È in quest'ora in cui tutto sembra non avere più senso e sfugge alla nostra banale comprensione, che bisogna affidarsi come bambini a Chi un senso alla nostra vita l'ha dato.